Con la sottoscrizione e la successiva approvazione dell’emendamento 74.026 si è posto rimedio ad una grave iniquità contenuta nel ddl bilancio 2021, che prevedeva riconoscimenti economici solo per una parte delle professioni sanitarie direttamente e concretamente coinvolte nel contrasto alla pandemia.
Certamente avremmo preferito che l’equità tra le professioni sanitarie fosse ripristinata anche nella parte inerente il rapporto di esclusività e la libera professione, come inizialmente previsto dall’emendamento 72.4, a firma On. Carnevali e altri, la cui parte iniziale del testo, quella relativa all’indennità per tutte le professioni sanitarie originariamente non prevista, è poi divenuta la solida base su cui hanno poggiato tutti i successivi interventi.
Ringraziamo i parlamentari di tutte le forze politiche, le OOSS e le Istituzioni nazionali, regionali e locali che hanno da subito riconosciuto la legittimità della nostra richiesta e si sono adoperate affinché avesse la giusta soddisfazione.
Resta lo sconforto per le risorse che per più di un mese si sono dovute impegnare per recuperare una criticità che si sarebbe potuta facilmente evitare, se solo il Governo fosse stato più accorto e responsabile. Infatti, pur non essendo condivisibile, può essere comprensibile che le singole parti avanzino istanze che tendono a soddisfare solo i loro interessi particolari, mentre non è in alcun modo comprensibile e tantomeno giustificabile l’incapacità di chi ha responsabilità di Governo di ricondurle a un progetto organico in grado di valorizzare tutti senza dimenticare nessuno.
Pagina FB – Federazione Nazionale Ordini TSRM-PSTRP
.
.
[articolo 74-bis diretto a prevedere che ai dipendenti delle aziende ed enti del Servizio Sanitario Nazionale appartenenti alle professioni sanitarie della riabilitazione, della prevenzione, tecnico-sanitarie e di ostetrica, alla professione di assistente sociale nonché agli operatori sociosanitari, al fine di valorizzare l’apporto delle competenze e dello specifico ruolo nelle attività finalizzate alla tutela del malato e alla promozione della salute, sia riconosciuta, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale del triennio 2019-2021 relativa al comparto sanità, nei limiti dell’importo complessivo annuo lordo di 100 milioni di euro, un’indennità di tutela del malato e promozione della salute, da riconoscere con decorrenza dal 1 gennaio 2021 quale parte del trattamento economico fondamentale.]